Cerimonia celebrativa del 2 giugno presso la Prefettura di Frosinone. E’ intervenuta anche Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio”. Pubblichiamo di seguito le sue dichiarazioni.
Oggi festeggiamo il giorno in cui gli italiani hanno scelto la fiducia e la speranza rappresentata dalla Repubblica, contro l’odio e il fascismo che l’avevano governata nel ventennio precedente. A distanza di quasi 70 anni questo giorno mantiene tutta la sua voglia di non cedere alla paura e di impegnarsi per costruire un paese migliore e più giusto.
Il punto da cui partire, come la stessa Costituzione ci suggerisce, è il lavoro. In questi mesi in regione abbiamo cercato di dare risposte concrete ai tanti giovani in cerca di una prima occupazione e ai tanti lavoratori disoccupati e cassintegrati a cui ogni porta sembrava sbarrata. Abbiamo iniziato con lAccordo di programma Frosinone-Anagni e piani di reinserimento dei lavoratori VDC, per poi puntare al rilancio della Fiat di Piedimonte San Germano. Per i giovani abbiamo avviato il piano Garanzia Giovani che permetterà ad ogni ragazzo e ragazza disoccupati della Regione di avere, entro 4 mesi, unesperienza lavorativa o formativa adatta alle proprie aspettative. A questo vanno aggiunti i tanti bandi dedicati alla nascita di startup, all’agricoltura e alla cultura, senza dimenticarel’impegno per il risanamento della Valle del Sacco che da azione di bonifica può diventare un intervento per creare sviluppo e occupazione. Siamo anche consapevoli però che tanta strada resta da fare e ante altre crisi sono in attesa di essere risolte, a cominciare dal caso Multiservizi di Frosinone. Sono quasi 60 giorni che i lavoratori sono in tenda in attesa di una risposta dal Comune che speriamo arrivi già il 4 giugno, per chiudere positivamente questa vicenda, considerando anche i 4 milioni di euro che la Regione ha messo sul tavolo. Tutto questo per riconsegnare entro pochi anni alla Regione e alla provincia di Frosinone quella voglia di futuro che sembrava aver perso. Innovazione, green economy, filiera alimentare e di qualità, manutenzione del territorio, cultura, valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali sono i settori da cui ripartire, grazie soprattutto alla nuova programmazione UE. Nei prossimi 7 anni avremo a disposizione 2,6 miliardi di fondi europei per dare senso e concretezza a queste parole, e potremo farlo solo con un territorio animato da un senso di riscatto. Lo stesso che 68 anni fa, dopo una guerra devastante, ha permesso allItalia di diventare una Repubblica.